Cavolfiore

Il cavolfiore insieme ai suoi fratelli broccoli, cavolo cappuccio, cavoletti di Bruxelles, verza, cavolo nero, cavolo verde ecc… è una delle varietà più comuni di cavolo e appartiene alla vasta famiglia delle Crucifere

Il cavolfiore è un ortaggio da mangiare fresco per molti mesi all’anno (anche grazie alle diverse varietà); inoltre, coltivandoli e volendone distribuire il consumo, è possibile conservarlo mediante surgelazione (a cotto o a crudo), sott’olio o sott’aceto .
Per godere appieno del contenuto vitaminicosalino del cavolfiore, questo dovrebbe essere consumato prevalentemente a crudo; infatti, sottoponendolo a cottura (bollitura o lessatura), le vitamine termolabili ed una parte dei sali minerali vengono distrutti o dispersi nel liquido.

Inoltre, cuocendo il cavolfiore questo acquisisce una miglior digeribilità ed un maggior apporto energetico . Volendo essere meticolosi, ricordiamo che il cavolfiore rientra nella lista degli alimenti che , a crudo, alterano (in misura difficilmente quantificabile) il metabolismo dello iodio interferendo “ipoteticamente” con l’omeostasi tiroide.

un consiglio...

si sa… il principale problema del cavolfiore è l’odore che emana durante la cottura (specialmente quella a vapore)…ma…ci sono alcuni semplici trucchi per ridurlo:
Aggiungere all’acqua di cottura qualche goccia di olio essenziale di limone (adatto all’uso alimentare), o qualche foglia di alloro
Cuocere il cavolfiore solo pochi minuti, perché una cottura eccessiva oltre ad intensificare l’odore
Può essere utile aggiungere un po’ di aceto in cottura